Pressa meccanica o pressa idraulica?
Grazie alla nostra lunga esperienza in qualità di costruttori di presse, noi di Mecolpress oggi possiamo offrire ai nostri clienti un’ampia scelta di presse idrauliche e meccaniche per lo stampaggio a caldo e il nostro team commerciale è in grado di consigliare la macchina più adatta per la realizzazione di una determinata geometria.
Differenze tra pressa meccanica e pressa idraulica
La pressa meccanica sviluppa i movimenti atti a stampare grazie a delle connessioni meccaniche tra la slitta e il sistema di foratura orizzontale dei pezzi. Lo stampo superiore si chiude contro quello inferiore e lateralmente entrano i punzoni. I movimenti dei componenti meccanici quindi sono tutti legati tra loro e la programmazione risulta un po’ limitata poiché se regolo il movimento di un componente, automaticamente modifico anche gli altri.
I movimenti dei componenti della pressa idraulica sono invece regolati da cilindri idraulici e su ogni asse si ha un controllo indipendente. Questo comporta una maggiore flessibilità di programmazione poiché posso agire sui singoli componenti e ottenere una migliore gestione del flusso di materiale all’interno dello stampo.
Quando scegliere una pressa meccanica
Le presse meccaniche a ciclo continuo per lo stampaggio a caldo dei metalli hanno una produttività più elevata rispetto alle presse idrauliche, e questo rappresenta sicuramente un vantaggio.
Ci sono poi dei particolari stampati a caldo in verticale, come ad esempio i raccordi dritti o i dadi, che per la loro forma sono molto adatti ad essere realizzati tramite presse meccaniche ad alta produttività.
Quando scegliere una pressa idraulica
Le presse idrauliche consentono un maggior controllo sui movimenti delle singole componenti e sono più adatte per la realizzazione di pezzi dalla geometria complessa, come ad esempio le valvole a saracinesca . I punzoni che contribuiscono alla realizzazione del pezzo sono infatti indipendenti e generalmente sono quattro, posti a 90 ° di distanza l’uno dall’altro, ma uno o addirittura due punzoni possono essere configurati con un angolo d’ingresso variabile ad esempio di 45° rispetto al punzone adiacente. Questo comporta una maggior flessibilità e la possibilità di realizzare delle forme particolarmente complesse mantenendo uno standard di qualità elevato.
Altra caratteristica delle presse idrauliche per lo stampaggio a caldo dei metalli è che necessitano di meno struttura all’interno dell’area produttiva perché non devono essere alloggiate in una fossa, cosa che invece è obbligatoria per le presse meccaniche. Il posizionamento su semplice pavimento della pressa idraulica consente una maggiore flessibilità nel layout.
La scelta migliore? Chiedi a Mecolpress!
La scelta di acquistare una pressa meccanica piuttosto che una pressa idraulica viene fatta quasi esclusivamente in base alla forma del pezzo che si deve realizzare e non in base al materiale. Entrambe le tipologie di presse infatti stampano i diversi tipi di metalli. L’unico caso in cui il materiale può essere un fattore discriminante è riferito a produzioni in acciaio che molto spesso richiedono l’uso di un bilanciere per via dell’elevato tonnellaggio.
Noi di Mecolpress offriamo ottime presse meccaniche e idrauliche e in base alla geometria del pezzo che il cliente intende realizzare suggeriamo la pressa migliore e più performante, che consenta quindi di ottimizzare la produzione e risparmiare sui costi.
Per ricevere informazioni sulle nostre presse per lo stampaggio a caldo potete scrivere a sales@mecolpress.com
Presse idrauliche Mecolpress: caratteristiche e vantaggi
Mecolpress vanta una vasta gamma di presse idrauliche di diverso tonnellaggio, ideali per la realizzazione di particolari stampati a caldo dalla geometria complessa. Le presse sono dotate di un software di proprietà Mecolpress, “Calipso”, che consente di monitorare l’intero ciclo produttivo della pressa idraulica in base a numerosi parametri.
Caratteristiche delle presse idrauliche
Tratto distintivo di ogni pressa idraulica è la flessibilità di programmazione.
Poiché la slitta e i punzoni sono controllati in maniera indipendente da cilindri idraulici, questo consente di poter effettuare delle correzioni durante il ciclo di lavoro per ovviare ad eventuali difetti agendo sul movimento di un singolo componente tramite software.
Le presse idrauliche possono stampare a caldo diversi materiali tra cui leghe in ottone, in rame, in alluminio, in acciaio e in titanio.
La gamma di presse idrauliche Mecolpress
Mecolpress propone ai propri clienti una vasta gamma di presse con una forza di chiusura dello stampo che va attualmente dalle 100 alle 500 tonnellate e una forza dei punzoni laterali minima di 30 tonnellate e che può arrivare fino a 350 tonnellate.
Inoltre le nostre presse idrauliche sono dotate di un braccio di carico delle billette calde e di un braccio di scarico del pezzo stampato.
A seconda delle necessità del cliente relative al layout della linea produttiva per lo stampaggio a caldo, i bracci possono essere posizionati sullo stesso lato e lavorare in sincrono, oppure essere posti su lati opposti tra loro e lavorare in autonomia. Grazie al software Calipso progettato da Mecolpress e installato di serie su tutte le presse idrauliche, la pressa è in grado di rilevare quali pezzi non sono conformi ai parametri inseriti, e tali pezzi verranno automaticamente separati dagli altri dal braccio di scarico, finendo in un cassone per gli scarti.
Questa gestione consente di ottimizzare i controlli e risparmiare tempo sul ciclo produttivo.
Configurazioni possibili di una pressa idraulica
Le presse idrauliche Mecolpress possono essere configurate in maniera personalizzata in base alle esigenze produttive segnalate dal cliente.
Ad esempio uno o due dei punzoni possono essere posizionati con un angolo di ingresso diverso rispetto ai classici 90°, consentendo così la realizzazione di forme particolarmente complesse come ad esempio raccordi a y o corpi filtro.
Altre configurazioni possibili sono:
- l’aggiunta di un quinto punzone verticale che agisce da sotto lo stampo,
- il carico di uno o due billette contemporaneamente fino a un massimo di quattro,
- l’aggiunta di pirometri per rilevare la temperatura della billetta,
- l’applicazione di sensori extra sui punzoni per raccogliere dati sia fisici che meccanici che vengono inviati poi al PLC e consentono di monitorare meglio il ciclo produttivo.
I sensori infatti controllano in ogni istante il movimento eseguito dai punzoni durante la corsa ed è possibile ottenere una rappresentazione delle varie fasi di accelerazione e decelerazione. Questa analisi in real time consente di accorgersi di eventuali problematiche e di capire se derivano ad esempio dallo stampo, se sono di carattere idraulico o meccanico.